La tradizione del Venerdì Santo a Sant’Angelo di Brolo

La tradizione del Venerdì Santo a Sant’Angelo di Brolo

Il Coronavirus rende la Pasqua 2020 diversa da quelle degli anni passati, ma di certo non può cancellare dalla memoria dei santangiolesi le tradizioni, soprattutto quelle legate al Venerdì Santo, intriso di religiosità e dedizione.

Gli abitanti di Sant’Angelo di Brolo vivono ogni anno questa giornata in modo molto intenso, specialmente per la simbolica processione della Via Crucis, accompagnata dal suono delle caratteristiche troccole. A causa delle vicissitudini legate alla pandemia ancora in corso, stavolta non sarà possibile svolgere le varie funzioni, ma si possono comunque rivivere i momenti salienti con la mente e soprattutto col cuore.

Il culto segue dei rituali ben precisi che fanno parte della comunità da sempre. Il corteo religioso, come di consuetudine, ha inizio nel tardo pomeriggio del venerdì, dopo la messa, che si tiene di solito nella Chiesa Madre di Santa Maria. Così ecco che subito ci si sposta in gruppo per dare inizo alla tradizionale e suggestiva Via Crucis, che ha sempre riscontrato una buona affluenza di fedeli. La processione infatti vede la partenza dalla bellissima Chiesetta dell’Addolorata, protraendosi fino al piazzale sottostante, quello di San Nicolò, per attraversare poi tutte le vie del centro storico del paese. Un’antica usanza paesana vede anche la preparazione di piatti di frumento che vengono deposti sotto l’altare che rievoca il Santo Sepolcro, allestito con cura dentro la Chiesa dell’Addolorata.

Ad accompagnare questo sacro cammino vi sono i mortaretti ad ogni stazione e il suono delle caratteristiche troccole, strumenti liturgici lignei del Venerdi Santo, costruiti e intagliati manualmente dagli artigiani locali, tipici soprattutto del meridione d’Italia. Un gruppo di devoti, durante la processione avanza con in spalla la statua della Madonna Addolorata. Un percorso con davanti una Croce e dietro il lento marciare e musicare della banda paesana e il resto della collettività, tutti quanti uniti in questo profondo tragitto di fede e tradizione culturale.

Paola Caruso

Paola Caruso

nasce a Patti il 05/11/1987, vive e risiede a Sant’Angelo di Brolo, piccolo comune siciliano in provincia di Messina. Si diploma al Liceo Scientifico Lucio Piccolo di Capo d’Orlando (Me) e presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne (D.I.C.A.M) dell’Università degli Studi di Messina, consegue la laurea triennale in Lettere Moderne e poi conclude l’intero ciclo nel 2016 prendendo la laurea magistrale in Civiltà Letteraria dell’Italia Medievale e Umanistica, nello stesso ateneo. Nell’anno 2014 svolge il Servizio Civile Nazionale in qualità di accompagnatrice turistica presso il Museo degli Angeli di Sant’Angelo di Brolo (Me), curandone diverse mostre artistiche. Nel 2015 consegue il diploma di Lingua Internazionale Esperanto. Nel 2016 presso A.F.E.I.P. (Associazione Formazione e Inserimento Professionale) studia per diventare Guida Interpretativa Ambientale e organizza percorsi culturali e accoglienza a gruppi turistici. Dal 2014 inizia a cooperare come scrittrice freelance per diversi quotidiani online, quali Javan24.it , 98zero e altri portali. Dal 2017 ad oggi lavora come docente di lettere. Ha insegnato prima in scuole paritarie e poi ha preso avvio il percorso da insegnante in varie scuole statali di Palermo.

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